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Settimo evento del Progetto Game Over

Il giorno 6 febbraio 2016, presso l’ITI “Francesco Giordani” di Caserta si è tenuto il settimo evento di prevenzione e sensibilizzazione alla problematica del gioco d’azzardo patologico del programma “Game Over. Stop al Dolore a Casa del Giocatore”. Programma sostenuto da Fondazione con il Sud e promosso dalla rete di associazioni di volontariato: Leo Onlus , Alice Onlus , Ali e radici, Civiltà 2.0, Fatti per Volare, Gianluca Sgueglia Onlus, Koinè, Mezzaluna, Sentieri Nuovi, Solidarietà cervinese e Fondazione Leo Amici.

All’incontro hanno preso parte circa duecento alunni delle classi II e III dell’istituto tecnico, i quali si sono mostrati fin dalle prime battute molto interessati alla problematica.
Introduce l’incontro la Prof.ssa Rosalia Pannitti, che dà il benvenuto alle associazioni
Presenti e rivolge l’invito ai ragazzi di sfruttare al meglio questa occasione d’incontro per approfondire le loro conoscenze su una problematica che diviene sempre più annosa per la nostra società.
L’incontro entra nel vivo con la presentazione del progetto “Game Over” da parte della dott.ssa Concetta Caputo, rappresentante della associazione Leo Amici e responsabile del progetto. Vengono illustrati gli aspetti del gioco d’azzardo patologico, le analogie con le altre forme di dipendenza e le azioni del programma svolte fino ad ora oltre che quelle in corso. Questa prima parte si chiude con la proiezione del video-spot “Game Over. Stop al Dolore a Casa del Giocatore”, realizzato dai volontari durante la fase di formazione.

L’avv.Michela Pirozzi interagisce con i ragazzi, mediante un domanda e risposta coinvolgendoli nel dialogo partendo da quei comportamenti più vicino a loro, da quei gesti quotidiani a cui quasi non fanno più caso ma che in più di un’occasione possono, poi, nel tempo, sfociare in comportamenti patologici.
Anna Esposito, Angela Valentino, Antonio Balletta e Carmine Arricale sono i protagonisti di una “simulata”, altro momento molto coinvolgente e che attraverso il vivere quotidiano porta i ragazzi a riflettere. Infatti i volontari delle associazioni, mettono in scena uno spaccato di vita quotidiana, una scena simile a quella che può accadere ogni giorno in una qualsiasi casa. Una discussione tra moglie e marito e figli, sui problemi familiari che in questo caso erano dovuti al vizio del gioco di uno dei componenti del nucleo familiare. Subito dopo la simulata è la volta di due testimonianze, due ospiti della Fondazione Leo raccontano la loro esperienza con le dipendenze e come pian piano sono riusciti a venirne fuori.
L’ultima parte dell’incontro è stato affidato alla dott.ssa Bianca Tescione che attraverso un brainstorming ha analizzato con i ragazzi le parole ed i concetti che erano loro rimasti impressi durante l’intera mattinata.
“Alla fine dell’incontro non possiamo che ritenerci soddisfatti – raccontano i rappresentanti delle associazioni – mantenere alta l’attenzione dei ragazzi per tanto tempo non è cosa semplice. Ma ogni volta ci accorgiamo che dopo le titubanze dei primi minuti, vengono subito presi dall’argomento ed hanno voglia di sapere. Oggi, poi, in particolare anche al termine dell’incontro siamo stati avvicinati da diversi ragazzi che ci sottoponevano ulteriori domande e ci raccontavano esperienze per cui siamo sempre più consapevoli e convinti che questo lavoro che stiamo portando avanti possa lasciare il segno e soprattutto aprire gli occhi di tanti ragazzi e far si che stiano lontano dal mondo del gioco d’azzardo”.
(www.esperienzeconlilsud.it)