Le attività terapeutiche, ad indirizzo diversificato, adottate dall’Associazione Leo lasciano libero spazio alla personalità e alle inclinazioni individuali, ponendo il rispetto dell’essere umano al di sopra di ogni cosa. Si attuano processi di responsabilizzazione ragionata indotta, con totale esclusione di forme impositive e/o coercitive. “L’intensità emozionale” accompagnata dall’uso della “Logica” è l’elemento cardine su cui ruota l’intero “metodo Leo Amici”. La “Leo” educa i suoi ospiti stimolandoli alla conoscenza di se stessi e della vita, esortandoli ad un’emancipazione interiore ed invitandoli ad esternare liberamente le loro emozioni. La riscoperta di “Valori Umani”, quali amicizia vera, fratellanza, comprensione, tolleranza, amore, porta il soggetto ospite a conoscere il proprio mondo interiore e a condividere con gli altri tutte le emozioni e gli aspetti di sé. La condivisione emotiva contribuisce all’affermazione della nuova identità, costruita attraverso il percorso terapeutico-riabilitativo.
La “Leo” fonda, dunque, i propri criteri metodologici di emancipazione dalla dipendenza su reali valori di vita sana, vissuta secondo natura, in virtù dei quali il soggetto ospite riesce a superare con maggiore facilità le problematiche correlate al distacco dalle sostanze stupefacenti. L’ingresso dell’utente in comunità è adeguatamente supportato al fine di creare l’ambiente ideale e avviare gradualmente il soggetto ospite alla conoscenza del Centro, alla sua organizzazione ed al suo funzionamento. In questa prima fase il soggetto si adatta al contesto comunitario, apprendendo le regole e le buone norme di convivenza nel rispetto della propria e dell’altrui persona.
L’utente è costantemente sostenuto al fine di affrontare al meglio le problematiche fisiche e psicologiche che derivano dall’allontanamento immediato o graduale dalla sostanza. Nel contempo, l’équipe M.P.S. svolge colloqui individuali di supporto/sostegno con il soggetto ed interventi integrativi al lavoro degli operatori che affiancano l’utente quotidianamente. Non prima di sei mesi di permanenza, il soggetto ospite può usufruire di permessi temporanei, effettuati con cadenza bimestrale, per poter ritornare nel proprio nucleo familiare. Nel caso di soggetti con particolari disagi familiari e/o qualora si manifestino difficoltà legate all’avvio concreto del percorso terapeutico, l’utente può essere supportato da un operatore che svolge mansione di tutor.